Harrison e M.G. Cancrini
in “Potere in amore” affermano:
“Il sistema coppia è
un animale a quattro zampe: le quattro zampe sono: lui, lei, il
modello di coppia che ha lui e le sue aspettative; il modello e le
aspettative di lei. L’organizzazione di questi quattro elementi
costituisce una coppia”.
Sicuramente una
definizione chiara per gli addetti ai lavori ma che poco ci dice
delle tante e varie sfaccettature con cui una coppia si forma e si
mantiene nel tempo. Due persone per considerarsi coppia devono poter
condividere tre aspetti strettamente connessi tra loro: l’aspetto
sessuale, emotivo e sociale.
L' aspetto emotivo è
prettamente legato al dialogo sincero che le persone riescono a
stabilire tra di loro. Questo permette all'uno nei confronti
dell'altro di svelarsi per quello che realmente si è, presupposto
essenziale per sentirsi visti, riconosciuti e sostenuti dall'altro
nei nostri bisogni.
L' aspetto sessuale
accompagna la comunicazione emotiva e diventa, oltre che il modo per
soddisfare i propri bisogni, e desideri sessuali, il luogo in cui
sentire e riconoscere una maggiore vicinanza dell'altro. Infine, l'
aspetto sociale e' relativo ai contesti di vita che ciascun membro
della coppia frequenta, e la capacità di questi di condividere
amicizie e interessi, entro un medesimo contesto.
David Schnarch, sessuolo
e psicologo clinico americano, ritiene che per mantenere nel tempo
una relazione di coppia occorra mostrarsi all'altro come realmente si
è, senza paura di sentirsi rifiutati e, al tempo stesso, essere
sufficientemente sicuri da non rinunciare alla propria identità per
soddisfare i desideri del partner.
Mostrarsi come realmente
è, può richiedere un lento e graduale processo di riconoscimento
dei propri bisogni, ci sono persone così abituate a mettersi da
parte, che arrivano quasi a non sentire più i propri vissuti
interiori. In questi casi, può succedere che si manifesta un
sintomo, che sta ad indicare un malessere all'interno della coppia e
che spesso è più facile riconoscerlo all'interno della sfera
sessuale, dove viene a mancare il desiderio, oppure l'atto sessuale.
La terapia di coppia
costituisce un territorio di confine tra
l'individualità, la coppia e la famiglia. Mondi diversi e sommersi
si incontrano e scontrano; un po' come avviene per i movimenti
assestanti della terra a seguito di un terremoto.
I modi e i motivi con cui
i coniugi si scelgono sono tra i primi interessi del terapeuta; che
valuta l'età dei partecipanti, il contesto storico e familiare in
cui la scelta del partner è avvenuta. Il fascino è scoprire che non
si è fermi ma in una continua evoluzione, e che a distanza di anni
una motivazione è stata sostituita da altre, che contribuiranno a
mantenere vivo e saldo il legame.
La terapia di coppia
costituisce una delle forme più affascinanti e valide di aiuto per i
coniugi e conviventi, che si sono arenati alla deriva del loro
progetto di vita insieme; il terapeuta costituisce quel terzo
elemento con cui entrambi possono confrontarsi, distanziarsi,
allearsi e rispecchiarsi. Quando i coniugi decidono di intraprendere
una terapia di coppia dovrebbero essere disposti a mettere in
discussione i propri punti di riferimento; non ha importanza se poi
ognuno tornerà sulle proprie posizioni, ma è fondamentale aver
compiuto un tragitto insieme in cui ci si è messi in discussione,
condividendo parti di se con l'altro e riflettendo su se stessi e
sulla coppia con un terzo: il terapeuta.
Avvertire la concreta e
reale possibilità di cambiare, di buttare via parti di se o di
scegliere di tenersele strette, ci fa sentire di esistere e di far
parte di quell'affascinante viaggio che si chiama vita e che non può
esservi se non insieme ad altri.